SilverStone FT02 LE, analisi strutturale dell’esterno
Questo prodotto è il non plvs vltra della dissipazione termica per un cabinet, oltre ad essere un prodotto strutturalmente eccelso. L’FT02 è innovazione allo stato puro, e come vedrete sono molte le ragioni per cui bisogna lodare questo modello. Silverstone è solita adoperare un design classico (nel senso estetico del termine), ma elegante e raffinato, con features top di gamma e rivoluzionarie nel settore. Una particolarità del progetto FT02 è l’altezza, davvero contenuta per un tower di questo peso, che seppure non eccessivo si fa sentire molto, specialmente a PC assemblato. La struttura è molto rigida, sebbene forse nella zona anteriore nel corso degli anni si potrà creare qualche leggerissima vibrazione, dovuta alla paratia superiore in plastica dura, problema che è incorso nel nostro sample dopo lungo utilizzo, e che risulta quindi difficile da generalizzare.
Il case dà l’impressione di essere eccezionalmente solido ed è presente una maniglia di trasporto posteriore, modellata a partire dal corpo unico unibody del telaio principale; è molto comoda e robusta. La colorazione è davvero ottima ed uniforme e sarà possibile danneggiarla o rigarla solo facendo molta pressione; si presenta in colorazione nera all’esterno e rossa/nera all’interno. Potrete ammirarne voi stessi la bellezza nelle varie foto presentate in questa recensione.
Fronte e Porzione superiore
La parte frontale è caratterizzata da una struttura a corpo unico “unibody”, frutto dell’avanzatissimo know how Silverstone.
Il telaio è interamente in alluminio, dello spessore di 4.5 mm e presenta una colorazione nera e rossa; precisiamo che nella versione non “Limited Edition” la colorazione di base è nera. I frontalini hanno una classica finitura satinata di ottima qualità e sono anch’essi in alluminio. Sono presenti 4 slot da 5.25”, oltre al logo SilverStone in basso. I pulsanti di reset, accensione, l’indicatore di lettura degli hard disk ed i connettori ausiliari sono situati nella parte superiore. Anche in questo caso il posizionamento dei coprislot da 5.25” è davvero ottimo, il che permette di dar lustro all’intera struttura e di uniformare il design, leggermente retrò. Nella parte superiore, come è stato già menzionato, sono posizionati i due ingressi USB 2.0 ed i consueti ingressi per microfono e cuffie.
Subito dietro è presente una grande griglia di aerazione removibile, che permetterà il passaggio dell’aria dalla sottostante ventola da 120mm e dalle fessure di aerazione (slot PCI) della scheda grafica e della motherboard (*). Questo meccanismo permetterà lo sfruttamento della convezione di calore e quindi genererà un canale di aria calda tendente verso l’alto. Sotto tale griglia potremo far passare i vari cavi e direzionarli verso il lato posteriore del cabinet.
Non è presente la ventilazione frontale per come siamo abituati a concepirla, similmente al TJ04-Evolution, ma data la presenza di ben tre ventole da 180mm inferiori e dato il posizionamento ruotato della scheda madre, non ce ne sarà bisogno. I dischi rigidi possono essere raffreddati dalla prima ventola AP181, che oltre ad essere settata in immissione, permette di aumentare l’aerazione anche nel comparto frontale del cabinet, evitando ristagni di aria calda.
Un particolare dei pulsanti di accensione, da notare l’eccellente finitura degli stessi:
(*) Dato il fenomeno della pressione positiva gli slot PCI sono perforati per scelta, così facendo si impedirà comunque il potenziale ricircolo dell’aria calda all’interno della GPU per via del fatto che l’aria tenderà ad uscire, essendo sbilanciata l’immissione con l’estrazione all’interno del cabinet. Nel TJ09 invece sono state chiuse per via dell’assenza della pressione positiva, che aiuta a risolvere il problema del loop di ristagno che fa aumentare le temperature su cabinet orientati in configurazione classica, ma ovviamente in questo caso la situazione è decisamente diversa, essendo il piatto della scheda madre completamente ruotato.
Paratia laterale sinistra e destra
Nel lato destro dell’FT02 abbiamo una paratia finestrata, è quindi presente un pannello in plexiglass dalle generose dimensioni. Oltre alla paratia destra, anche quella di sinistra è completamente chiusa. Non è assolutamente necessaria la ventilazione laterale per via del particolare design che sfrutta l’effetto camino. Vogliamo farvi notare anche il materiale fonoassorbente presente sulle paratie:
Indubbiamente ha riscosso molto successo, gli addetti al controllo qualità di XtremeHardware sono rimasti molto colpiti:
Paratia posteriore
Posteriormente abbiamo una configurazione con alimentatore nella parte superiore e posteriore ed un foro di ventilazione con un supporto removibile, innestato nella paratia unibody proprietaria Silverstone. Non sono presenti altri elementi, che invece vengono a trovarsi nella parte superiore dell’FT02, ovvero i fori di ventilazione della singola ventola da 120mm, le fessure di aerazione dei 7 slot di montaggio delle periferiche addizionali ed infine l'I/O shield della scheda madre. Vogliamo far presente che sono stati inseriti anche due comodissimi pulsanti per la scelta della velocità di rotazione delle tre AP181 posizionate in fondo.
Frontale e posteriore a confronto:
Paratia Inferiore
In basso abbiamo 2 ottimi supporti gommati antivibrazione ed antiscivolo, orizzontali. Non è possibile montare rotelle per lo spostamento del case. Al di sopra del telaio unibody troviamo un lungo foro, alto circa 2 m, che funge da presa d’aria per l’FT02. All'interno della paratia finestrata, sono posizionati tre filtri antipolvere, specifici per ciascuna delle tre AP181, comodamente estraibili lateralmente. Purtroppo tali filtri non sono posizionati in modo ideale e favoriscono nel tempo un accumulo di polvere direttamente al di sotto di essi. In ambienti particolarmente impolverati, ciò potrebbe ridurre nel tempo le prestazioni del cabinet, anche se durante i nostri test non abbiamo riscontrato particolarmente problemi. Consigliamo l’installazione di filtri magnetici, o di un grande filtro estraibile, posizionato alla base del telaio, e non sopra di esso.
Ora passiamo all’analisi della parte interiore.